La Manovra 2026 rafforza gli incentivi fiscali per innovazione e sostenibilità, estendendo la logica 5.0 alla struttura del piano Transizione 4.0 con l’obiettivo di dare continuità superando le criticità evidenziate dal piano Transizione 5.0
La bozza della Legge di Bilancio 2026, approvata dal Consiglio dei Ministri il 17 ottobre, conferma l’impegno del Governo nel favorire gli investimenti in tecnologia, digitalizzazione e sostenibilità.
La Manovra cerca di ampliare la portata di Transizione 4.0, introducendo premialità legate al risparmio energetico e alla riduzione dei consumi quindi in ottica Transizione 5.0.
Gli interventi più rilevanti per le imprese sono contenuti nel Titolo VI – “Misure in materia di crescita e investimenti”:
L’articolo 95 reintroduce, in chiave aggiornata, il meccanismo dell’iperammortamento, consentendo alle imprese di dedurre fiscalmente un costo maggiorato per gli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0 (allegati A e B della legge 232/2016).
Aliquote previste:
Se l’investimento comporta una riduzione dei consumi energetici di almeno 3% complessivo o 5% nei processi produttivi, le aliquote salgono rispettivamente a +220%, +140% e +90%.
Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) avrà il compito di certificare i risparmi e gestire la piattaforma informatica per l’invio delle relazioni tecniche.
Vantaggio fiscale stimato: con aliquota IRES al 24%, il beneficio netto varia tra il 12% e oltre il 52% del costo dell’investimento.
Un macchinario 4.0 da 1 milione di euro, ad esempio, può generare un risparmio fiscale di oltre 430.000 euro, che supera i 520.000 euro se è anche efficiente dal punto di vista energetico.
L’articolo 97 prevede un credito d’imposta del 40% per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, destinati alle imprese agricole, ittiche e dell’acquacoltura.
Il credito:
Obiettivo: sostenere la modernizzazione tecnologica e ambientale delle filiere primarie, promuovendo innovazione e riduzione dell’impatto energetico.
Le due misure non sono cumulabili sullo stesso investimento, ma permettono alle imprese di scegliere la leva più adatta:
Entrambe favoriscono la transizione verso un’economia produttiva più digitale ed efficiente.
Per accedere ai benefici, le imprese dovranno:
In un quadro in cui la discrezionalità fiscale diventa strategica, la pianificazione resta decisiva.
La Manovra 2026 consolida il percorso di politica industriale basato su innovazione, produttività e sostenibilità.
Il messaggio è chiaro:
chi investe in tecnologie digitali e riduzione dei consumi energetici continuerà ad avere un vantaggio fiscale concreto.
Dove c’è margine di scelta, vincerà chi saprà decidere con metodo e pianificare gli investimenti in coerenza con il proprio profilo economico.